Gaia che poteva non nascere a causa dell'ignoranza - scritto da Marta
(18 mesi, labiopalatoschisi completa)

"Potrebbe avere sindrome di Down, problemi cerebrali o al midollo, magari vegetare su una sedia... valutate se sia il caso di tenerla o di abortire".
Queste le parole di piombo che si sono sentiti dire Roberto e Laura alla morfologica, da una dottoressa. "Ma lei da video cosa vede?" le ha chiesto Laura, che già sapeva che avrebbe tenuto la sua Gaia. La risposta fu che vedeva solo la schisi, cioè l'apertura del labbro.
Laura voleva andare avanti nella gravidanza senza fare nemmeno l'amniocentesi, ma il marito insitette per farla. I quattro mesi di attesa dell'esame Roberto li ha passati su Internet.
"Volevo andare a fondo, capire cosa poteva avere mia figlia, come sarebbe stata, ma forse ho sbagliato perchè riversavo la mia ansia su Laura..." racconta. I risultati premiarono il coraggio della famiglia: la piccola era sana. La coppia decise di andare al San Paolo dall'equipe del professor Brusati. Alla visita conobbero la professoressa Garattini e il professore. Parlando con queste persone competenti, capirono che la selva di ignoranza che c'è intorno alla labiopalatoschisi, poteva uccidere molti bambini. Quando Gaia è nata Laura era già tranquilla e la prima cosa che ha pensato il papà vedendola è stato: "Ma non è così grave!". Gaia è stata operata dal professore al labbro, al palato molle e le è stato raddrizzato il nasino. L'operazione è stata talmente perfetta che Roberto vede nella sua piccola Gaia anche la somiglianza dei lineamenti con la mamma, "come se Brusati" dice Roberto "sapesse esattamente come sarebbe stata la piccola". In attesa tra qualche mese dell'ultima operazione, Roberto e Laura hanno deciso di creare il Gruppo di sostegno Genitori: "Sul web abbiamo avuto il sostegno di molte coppie che erano già passate attraverso questa esperienza e così ho deciso di istituire un gruppo ufficiale e semplice" spiega Roberto "una rete per i genitori dei piccoli operati al San Paolo, che serva a coordinare le informazioni circa il reparto. Oggi la creazione della Smile House ha colmato molti gap: le visite sono coordinate perfettamente e i genitori hanno a disposizione uno staff completo capitanato dal Brusati, che è un genio buono".